Avvitatore Makita: Quale scegliere? Guida alla scoperta dei migliori

Quando si fanno lavori fai da te, un oggetto immancabile nel kit degli attrezzi è l’avvitatore elettrico, che facilita il duro compito di avvitare o svitare. Anche un piccolo aiuto può essere utile quando si tratta, ad esempio, di montare o smontare un mobile, dato che dimezza effettivamente il tempo da impiegare per quel determinato compito.

Questa vuole essere una guida per aiutarvi nell’acquisto dell’avvitatore elettrico giusto per voi, in modo che possiate trovare il modello più efficiente per le vostre esigenze.

Una delle più famose marche di avvitatori elettrici, di cui avrai già sentito parlare, è Makita. Se si vuole eseguire un lavoro professionale, questa è la marca perfetta. I prodotti sono di ottima qualità e il prezzo rimane contenuto e accessibile a tutti anche nel modello più avanzato.

Gli strumenti prodotti da Makita sono durevoli, grazie all’alta qualità del materiale utilizzato per produrli. Ne sono testimonianza i clienti soddisfatti.

Cosa valutare per scegliere il miglior avvitatore Makita

Il miglior modo per valutare un avvitatore elettrico è informarsi su alcune piccole caratteristiche specifiche che, però, fanno la differenza nel momento dell’utilizzo. Vi elenco di seguito i concetti basici in maniera più schematica possibile, per renderli facili da comprendere e ricordare.

  • Batteria

  • I mini-avvitatori sono strumenti molto semplici e con batteria interna. Sono caratterizzati da una testa ad incastro esagonale. Non sono molto potenti, anche se risultano essere un valido sostituto del cacciavite.
  • Gli avvitatori con batteria esterna sostituibile si differenziano in quelli che hanno la potenza da 10-18 Volt e quelli con potenza superiore a 18 Volt.

La batteria si può togliere e va ricaricata con l’apposito caricabatterie fornito con l’oggetto stesso. Quindi, in caso di un uso prolungato, conviene tenere in uso più di una batteria e lasciare in carica una mentre si utilizza l’altra.

La potenza dello strumento e la durata della batteria variano in base al voltaggio dello strumento. Chiaramente il prezzo sale proporzionalmente ad esso.

Anche quelli da 10V possiamo considerarli come dei trapani perché hanno il mandarino di fissaggio a tre denti che può ospitare punte di diverso spessore.

Quelli da 18 Volt sono trapani più performanti, essendo più potenti, e riescono a forare anche spessori più considerevoli.

Tenendo conto della tensione di esercizio della batteria, cioè il voltaggio, è meglio scegliere una potenza maggiore per poter lavorare su qualsiasi superficie.

Il mio consiglio è di rimanere sempre su un 18 Volt, anche se esistono alcuni avvitatori meno potenti che sono altrettanto efficienti (vedi in seguito le proposte della Top 7). Chiaramente tutto dipende dall’utilizzo che se ne deve fare.

Consiglio di acquistare batterie a carica rapida, in modo che, quando sono scariche, possano riprendere la piena energia in minor tempo.

  • La modalità di funzionamento

L’avvitatore a modalità a percussione ha la testa che vibra e consente di forare. Ad esempio con le punte da muro si posso fare fori nel cemento.

La differenza tra avvitatore semplice o ad impulsi, invece, è nella parte meccanica che sta dal motore in poi, utilizzata per trasmettere forza verso l’inserto o la punta utilizzata. Nell’avvitatore ad impulsi, il motore, ruotando, trascina dei martelletti che colpiscono l’albero connesso alla parte terminale.

Sicuramente questa è una tecnologia molto più avanzata, ma non è adatta per forare, bensì svolge un ruolo egregio nell’avvitatura e svitatura.

  • Il LED per illuminare l’area di lavoro risulta essere davvero pratico. È molto importante che vi sia perché spesso ci si fa ombra con le proprie mani e non si riesce ad individuare l’area giusta dove agire con la punta.
  • Le punte e gli inserti da mettere in testa all’avvitatore sono davvero tanti e tutti diversi, con ruoli differenti.

Le punte da vite semplici, a taglio o a croce, sono le più comuni.

Nei kit professionali, come quelli della Makita, ne troviamo tantissime, dalle più piccole a quelle con diametro e dimensione più consistenti. È importante scegliere quella con la misura più giusta per la nostra tipologia di vite perché, migliore sarà l’aderenza tra la punta e la vite, più facilmente riusciremo a fare il nostro lavoro, non andando a rovinare la vite.

È abbastanza intuitivo: una vite grande vuole una punta grande, mentre una vite piccola vuole punta piccola.

Un’altra punta meno comune è la punta torx, che serve per avvitare specifiche viti con la testina e il buco esagonale. Ve le consiglio se dovete fare un lavoro più impegnativo perché l’aderenza è ottima.

Nei kit sono presenti anche inserti che hanno un cilindretto con una pallina da un lato. Questi servono per ospitare gli inserti delle viti a brugola, che si utilizzano per svitare o avvitare i bulloni.

Le punte da foro, invece, sono molto differenti e riconoscibili. Esistono quelle da ferro (più gialle), da legno (più grigie) e da muro (più scure). La parte finale della punta ci indica quale scopo hanno e a quale materiale sono adatte.

Le punte da foro da legno hanno una sottile punta centrale con due punte laterali; quelle da ferro quasi non hanno punta, ma hanno i bordi molto affilati; quelle da muro presentano due sporgenze laterali proprio in cima.

Sopra la dimensione del 20 volt troviamo delle punte piatte da legno, generalmente usate con i trapani a colonna ma si possono usare anche con il nostro avvitatore.

  • Il mandrino, che è generalmente a tre denti, è la parte che permette alla punta, con cui lavoreremo, di essere fermata saldamente. I denti si allargano o si stringono semplicemente ruotando la ghiera rispettivamente in senso antiorario o orario. Se non la stringiamo bene si rischia che la punta esca mentre stiamo lavorando, infatti, un buon consiglio è quello di inserirla bene al centro e in asse con il trapano, per non farla oscillare e non creare, così facendo, buchi di diametri sbagliati.
  • La frizione, regolata tramite la ghiera, è una funzione che permette di regolare la potenza massima che andiamo ad esercitare sulla vite che stiamo avvitando, evitando di rovinarla e di farla girare a vuoto. La coppia è la potenza di rotazione dell’avvitatore. Più elevata è la coppia che scegliamo (numero sulla ghiera), maggiore è la potenza prodotta e la profondità di avvitamento della vite sul materiale di lavoro. Dobbiamo impostare attentamente la coppia in base al materiale su cui stiamo lavorando per non rischiare di rovinarlo.
  • La comodità e la leggerezza del prodotto sono caratteristiche che contano tanto quando si tratta di un oggetto da tenere in mano per tanto tempo.
  • Il motore può essere a carboncini o brushless. Sicuramente possiamo affermare che il motore brushless è il migliore perché durerà di più e non avrà bisogno della manutenzione periodica di sostituzione, appunto, dei carboncini, perché ne è privo.
  • Un aspetto importante per valutare un avvitatore è l’Ah (Ampere ora), cioè la capienza della batteria. Se prenderemo uno strumento con Ah più basso, avremo minor durata della batteria. Se, invece l’Ah è alto, avremo maggiore autonomia di lavoro in termini pratici di tempo.

Classifica top4 dei migliori avvitatori Makita

Avvitatore Makita migliore

Ora che abbiamo capito cosa guardare in un avvitatore, imparando i termini per approcciarci alla materia, vi stilo una Top 4 di quelli che, secondo canoni oggettivi di qualità e di spesa, sono i migliori avvitatori Makita presenti sul mercato.

  • Makita DDF482Z – Miglior avvitatore Makita

Questo è un trapano avvitatore da 18 Volt, con doppio LED luminoso incorporato con funzione afterglow. Il prodotto pesa al massimo 1,7 kg e la sue dimensioni sono di 185 x 79 x 249 mm, risultando compatto e leggero.

La batteria offre piena potenza. Il regime minimo nella prima marcia è di 600 giri al minuto, mentre nella seconda il regime minimo raggiunge fino a 1900 giri al minuto.

Nel legno la capacità di foratura è paria 38 mm, mentre nell’acciaio arriviamo a 13 mm.

La coppia morbida è 36 Nm, mentre quella dura è 62 Nm, ed è regolabile in 21 passi.

La potenza particolarmente elevata del DDF482Z è dovuta al riduttore epicicloidale in metallo a due velocità.

La batteria da utilizzare è quella da 18 Volt, che va da 1,5 a 6,0 Ah. In generale, più alte sono le ore di Ampere (Ah), più a lungo può essere usato il trapano con una singola carica (come spiegato precedentemente).

Il DDF482Z si spegne automaticamente quando la batteria è quasi scarica.

Questo prodotto è davvero valido, maneggevole e non troppo grande, quindi, si può usare con facilità per qualsiasi mansione. L’incredibile leggerezza lo rende ancora più semplice da utilizzare. Ha caratteristiche davvero invidiabili, che, al prezzo che ha sul mercato, sono irraggiungibili da qualunque altro avvitatore. È valutato come uno dei migliori.

Consiglio questo attrezzo per i lavori dove è richiesta più forza.

  • Makita HP457DWE – Makita avvitatore a percussione

La batteria a ioni di litio è di 18 Volt, risultando davvero potente. I materiali sono di ottima qualità, con un’impugnatura ergonomica gommata, che garantisce la funzione antiscivolamento e una presa salda.

Il peso è inferiore a due chili e risulta solido e compatto, diventando perfetto per lavori in luoghi più stretti e dove non ci si riesce a muovere liberamente. Si può, quindi, definire molto pratico e maneggevole.

La batteria da 1,5 Ah permette al nostro avvitatore di avere un’ottima autonomia e alte prestazioni. La batteria può durare fino a 60 minuti effettivi di lavoro.

La potenza è tale da arrivare ai 6000 giri al minuto e 6000 colpi, riuscendo a perforare così quasi ogni superficie con azione a percussione. Agisce sul legno formando fino a 36 mm e sul metallo e sul calcestruzzo fino a 13 mm.

Gli ingranaggi sono in metallo e il motore elettronico a due velocità meccaniche è essenziale per i lavori di precisione. La frizione è regolabile in 16 posizioni.

  • Makita DHP453RFEW

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  • Il manico rivestito garantisce una presa sicura e una presa confortevole

Il design del DHP453RFEW è incredibile. Il manico rivestito gommato assicura una presa sicura e confortevole, risultando maneggevole e comodo.

Questo è un modello a percussione, che possiamo utilizzare per avvitare su materiali con resistenza elevata. La batteria lavora a 18 Volt e ad una velocità regolabile elettronicamente. Il meccanismo di percussione è disattivabile a seconda dell’uso che vogliamo farne. La coppia di serraggio è regolabile in 16 livelli e, in aggiunta, in un livello di foratura.

I giri al minuto variano da un minimo di 0-400 a un massimo di 1300, un range che ci lascia la libertà di lavoro su qualsiasi superficie e in qualsiasi occasione.

Il freno motore garantisce una tecnologia che arresta lo strumento immediatamente al rilascio dell’interruttore.

Il peso arriva fino a 2,0 kg.

La foratura del legno permette una penetrazione di 36 mm, mentre nell’acciaio è di 13 mm.

  • Makita DHP453RFJ

Questo Makita ha una batteria agli ioni di litio che lavora ad una potenza di 18 Volt e ha un amperaggio di 3 Ah, compiendo 1300 giri al minuto a vuoto e 19000 colpi al minuto.

Pesa 1,7 kg, poco meno di quello precedentemente descritto.

È dotato della funzione “Reverse” che consente sia di avvitare che di svitare le viti.

La funzione di sicurezza di freno motore permette all’operatore di arrestare immediatamente la funzione dello strumento rilasciando l’interruttore.

Le posizioni di coppia sono 16, a cui si aggiunge la modalità di foratura.

Nella produzione di Makita esistono, oltre agli avvitatori normali, anche degli avvitatori angolari. Gli avvitatori angolari Makita sono degli strumenti, con la stessa funzione degli avvitatori classici, che consentono di operare in situazioni dove vi è accessibilità limitata.

I valori di coppia risultano essere molto elevati per evitare lo sforzo dell’operatore. Infatti, sono progettati per affaticarci meno e completare un lavoro anche in spazi di norma impraticabili.

Spero che questo articolo vi abbia chiarito le idee riguardo al funzionamento dell’avvitatore e vi abbia dato un aiuto a trovare un modello giusto per voi.
Buona scelta!

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